RC auto e legge concorrenza: estensione risarcimento diretto è a danno consumatori

Secondo Movimento Consumatori l’ipotesi di estendere a tutte le imprese di assicurazione che intendono operare in Italia l’obbligo di aderire al sistema del risarcimento diretto (per mezzo della sottoscrizione dell’accordo CARD) presenta gravi criticità in termini di anticoncorrenzialità e abuso di posizione dominante.

Il risarcimento diretto, particolarità solo italiana, prevede che in caso di sinistro stradale (in alcune determinate situazioni: sinistro avvenuto in Italia; urto tra soli due veicoli, ecc.) a risarcire non sia la compagnia di assicurazione del responsabile civile bensì quella del danneggiato.

Tale procedura crea una serie di storture già segnalate in varie occasioni da MC, ma l’estensione dell’obbligo di adesione al risarcimento diretto aggraverebbe l’attuale situazione di oligopolio - si pensi che le prime cinque compagnie assicurative italiane detengono la maggior parte del mercato nazionale, quasi il 70% - rendendola ancor più stringente di quanto già non sia.

“È per tali ragioni - afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC - che da tempo Movimento Consumatori si batte affinché l’esperienza fallimentare del risarcimento diretto venga superata per tornare ad un sistema di responsabilità civile pura, dove ‘chi rompe paga’ ovvero una situazione di maggior tutela del consumatore-danneggiato che attualmente il sistema non è in grado di garantire”.

A parere di Sonia Monteleone, responsabile settore Assicurazioni MC: “Il primo effetto che maggiormente graverebbe sui consumatori sarebbe l’aumento del costo del premio di polizza; per non parlare poi del proliferare incontrollato di clausole inconferenti con l’oggetto del contratto di RC Auto che prevedono decurtazioni illegittime sull’importo del risarcimento che deve sempre rimanere integrale”.

Tali pratiche sono espressione di un tentativo da parte del settore assicurativo italiano, attraverso lo sfruttamento della propria posizione dominante, di aumentare i propri profitti. Questo tentativo è però notevolmente disturbato dalla presenza nel mercato assicurativo di imprese estere e transfrontaliere che non aderiscono all’accordo CARD e che essendo al di fuori di tale meccanismo sono libere di attuare tariffe più basse e competitive.

La rottamazione del risarcimento diretto da sola non basta. Per questo per MC è importante che vengano presto implementate anche altre misure: portabilità del certificato assicurativo (come già avviene nella telefonia); credito di imposta o supervalutazione delle riserve per chiusura di posizioni radicate in giudizio; misure atte ad incentivare l’introduzione di operatori esteri così da incentivare la concorrenza; riforma della gestione del Fondo Vittime della Strada e del sistema delle concessioni; riforma dell’Autorità di Vigilanza; eliminazione delle clausole limitative del risarcimento integrale; accorciamento termini di legge e sanzioni; inasprimento delle sanzioni, fino alla revoca dell’autorizzazione, all’attività assicurativa alle assicurazioni che non si sono ancora adeguate a fornire chiare informative pre-contrattuali; riparazioni a regola d’arte; rivisitazione della normativa sulla scatola nera.

MC rimane dalla parte del consumatore affinché il sistema risarcitorio italiano garantisca un risarcimento integrale del danno subito e i costi dei premi assicurativi vengano determinati in un libero e concorrenziale mercato con il conseguente contenimento dei costi per i cittadini.

 


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