Coronavirus. Necessario sospendere segnalazioni a Centrale rischi e rate prestiti

La gravissima crisi che si prospetta per i prossimi mesi e l’assenza di liquidità per cittadini e imprese possono portare a insolvenze e fallimenti a catena con ripercussioni sul piano sociale, economico e sulla stabilità del sistema bancario.

Ad oggi, i provvedimenti del Governo per evitare questa situazione prevedono per le piccole e medie imprese la sospensione delle rate di finanziamento e aperture di credito, e per i consumatori, lavoratori autonomi e professionisti la sospensione dei mutui prima casa.

“Si tratta – spiega Paolo Fiorio, coordinatore del servizio legale MC - di provvedimenti importanti per affrontare gli effetti immediati della crisi. Restano però scoperte numerose situazioni che potranno determinare gravi insolvenze e debiti insostenibili per le famiglie. Per consumatori, lavoratori autonomi e liberi professionisti non è infatti prevista alcuna misura per i prestiti e gli affidamenti diversi dai mutui per l’acquisto della prima casa”.

L’impossibilità di far fronte ai pagamenti delle rate per i prestiti personali, al consumo, mutui chirografari, carte di credito revolving rischia, con le regole attuali, di determinare segnalazioni massive alla Centrale rischi della Banca d’Italia e agli altri sistemi di informazione creditizia, con l'espulsione di milioni di cittadini dall'accesso al credito e un grave deterioramento del merito creditizio degli intermediari.

“La tutela dei consumatori - afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC - che nei prossimi mesi vivranno situazioni di grave crisi e incertezza non può essere lasciata solo agli interventi volontari di alcuni intermediari o di associazioni di categoria; è necessaria una risposta pubblica che non lasci nessuno indietro. Movimento Consumatori chiede che il  Governo estenda rapidamente a tutti i cittadini la possibilità di ottenere la sospensione di ogni prestito e comunque di sospendere fino alla fine dell’emergenza ogni segnalazione alla Centrale rischi e agli altri intermediari creditizi per i ritardi nei pagamenti, ma è necessario agire tempestivamente, farlo tra due mesi per molti sarebbe troppo tardi”.


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