Assicurazioni, il Consiglio di Stato rafforza la tutela dei consumatori

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Con la sentenza del Consiglio di Stato n. 4302 del 2025, i giudici hanno confermato la legittimità di una sanzione inflitta dall'Ivass – l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni – a una nota compagnia per i ritardi nella liquidazione di alcune polizze vita.

La società aveva impugnato la sanzione sostenendo che la norma violata (art.183 lettera a) Codice assicurazioni), che prevede che le compagnie debbano comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza nei confronti dei contraenti e degli assicurati, fosse troppo generica per giustificare una multa. Secondo l’azienda, non era chiaro quali comportamenti fossero vietati, ma il Consiglio di Stato ha respinto queste argomentazioni, confermando integralmente l’impostazione dell’Ivass e della impugnata decisione del TAR Lazio.

Nella sentenza si afferma un principio di grande importanza per i consumatori: i criteri generali di diligenza, correttezza e trasparenza non sono formule vaghe o generiche, ma costituiscono una vera e propria norma di comportamento la cui violazione può essere oggetto di sanzione da parte dell’Ivass. La Corte chiarisce che non serve un elenco dettagliato di tutte le possibili violazioni: è sufficiente che la norma indichi i comportamenti richiesti, richiamando regole ben definite del Codice civile (artt. 1176, 1218, 1337, 1375 c.c.).

Le compagnie, in quanto operatori professionali, sono tenute ad agire correttamente non solo al momento della firma della polizza, ma anche durante tutta la sua gestione, inclusa la fase di liquidazione.

Per il Movimento Consumatori si tratta di una decisione di grande valore, perché ribadisce che i diritti degli assicurati non si fermano al contratto, ma sono protetti anche da una normativa che impone regole e sanzioni per chi non le rispetta. Una garanzia in più per chi si affida a una compagnia assicurativa e un richiamo alla responsabilità per tutto il settore.

 

 

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